Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, è governato da coppieri che gliene versano a sazietà, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati despoti.
E succede pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato; che il maestro non osa più rimproverare gli allievi e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione degli anziani e questi, per non sembrare troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della libertà non vi è più riguardo nè rispetto per nessuno.
In mezzo a tanta licenza nasce e prospera una mala pianta: la tirannia.